PREVENZIONE IN ONCOLOGIA

In premessa va detto che dai 2/3 financo ai 3/4 ( a seconda delle diverse casistiche) dei cancri insorge per cause ambientali, cioè

– per l’inquinamento atmosferico, lo smog, le polveri sottili, l’ozono, il benzene, ecc.. (in termini generici questi fattori vengono riassunti nel termine “fattore urbano”)

– per gli eccessi ed i disordini alimentari, per un’alimentazione ipercalorica, ricca in grassi animali e povera in scorie, per le sofisticazioni, per i pesticidi usati in agricoltura, ecc..

– per il fumo di sigaretta attivo e passivo

 

Solamente 1/4 dei cancri insorge per altre cause, in linea di massima collegate a fattori predisponenti genetici.

Ciò premesso, la prevenzione in oncologia si basa sul principio che è meglio prevenire anziché curare. Va distinta la prevenzione primaria dalla prevenzione secondaria.

La prima consiste nel modificare il proprio stile di vita, correggere gli errori alimentari (limitare carni rosse e grassi d’origine animale), non fumare né accettare il fumo passivo, allontanare il più possibile gli ambienti inquinati evitando ad esempio di respirare i gas di scarico delle auto. Integrare la dieta con fattori protettivi, come il pesce azzurro ricco di omega-3, la frutta e gli ortaggi rossi (arancia rossa, melograno, mirtillo rosso, radicchio), ma anche le verdure.

Un importantissimo ruolo nella prevenzione primaria è svolto dall’attività fisica; bisognerebbe compiere almeno 10.000 passi al giorno che corrisponde all’incirca a 7 km. Tutti gli sport, compatibilmente con l’età e le condizioni cardiorespiratorie, sono utili nella prevenzione primaria.

Ovviamente la prevenzione primaria costituisce un programma a lungo termine, un’educazione che bisogna inculcare sin dalla giovane età, per prevenire appunto l’accumulo di sostanza cancerogene nel corpo, che a lungo andare, in età adulta-anziana (l’età tipica del cancro) faranno poi comparire il cancro.

L’uomo è ciò che mangia!

 

 

 

 

 

La Prevenzione secondaria si basa invece sulla diagnosi precoce, sulle indagini di screening per svelare il cancro quando è ancora passibile di trattamenti curativi radicali. Si può guarire dal cancro, purché sia svelato precocemente, quando è ancora asintomatico. Valga come esempio la massima tanto cara alla città di Catania (tradotta dal dialetto) : “ A S. Agata prima l’hanno rubata e poi Le hanno fatto le porte di ferro”; cioè bisogna premunirsi prima che il ladro (il tumore) rubi a S. Agata (prevenire il tumore quando è ancora asintomatico)

La prevenzione secondaria è più accettata dalle donne che si sottopongono diligentemente allo striscio vaginale, alla mammografia, così come consigliato dai protocolli. Bisogna attenzionare il fatto che l’età di

insorgenza del carcinoma mammario si è abbassata, per cui i controlli vanno anticipati nelle donne con familiarità per questo tumore e/o se hanno fatto largo uso di farmaci contraccettivi.

Anche il cancro del colon rientra nei programmi di screening e prevenzione secondaria, per cui dai 45-50 anni in poi bisognerebbe effettuare una colonscopia ogni 5 anni e la ricerca del sangue occulto nelle feci perlomeno una volta l’anno. Infatti prima di comparire, il cancro del colon è preceduto dalla formazione di polipi, inizialmente benigni e facilmente asportabili per via endoscopica.

Un altro killer è il carcinoma della prostata, in continuo aumento, attualmente al IIndo posto come frequenza negli uomini del mondo occidentale. Anche questo tumore si presta bene alle indagini di prevenzione secondaria, con il dosaggio annuale del PSA, la visita urologica, l’esplorazione rettale e nei casi sospetti l’esecuzione della RM multiparametrica e la biopsia prostatica.

Per quanto riguarda il carcinoma del polmone, anch’esso molto frequente (al primo posto), in aumento nel sesso femminile più che in quello maschile (il fumo di sigaretta!), le indagini di screening si basano sull’esecuzione della radiografia del torace, ma per una diagnosi precoce occorrerebbe diagnosticarlo in una fase antecedente, quando ancora non appare nelle radiografie del torace (quello che invece avviene per il carcinoma mammario della donna, in cui è oggi possibile diagnosticarlo in fase preclinica, quando è solo visibile in forma di microcalcificazioni, ma non palpabile).

Altro carcinoma in aumento che si presta alla prevenzione secondaria è il melanoma, la cui diagnosi precoce si basa sul mappaggio dei nevi sospetti effettuato dal dermatologo (vale anche la regola A,B,C,D,E cioè Aspetto del nevo, Bordi, Colore, Dimensioni, Evoluzione).

Un carcinoma anch’esso in aumento è quello del pancreas, ma la diagnosi è quasi sempre tardiva perché per la sua posizione anatomica non è facilmente esplorabile e non si presta ad indagini di screening.

Infatti lo screening deve essere di facile e semplice esecuzione, per cui risponde bene per quegli organi facilmente esplorabili.

Anche il carcinoma gastrico, benché non sia in aumento (tranne che in Giappone), viene spesso diagnosticato tardivamente, benché la gastroscopia e l’eradicazione dell’infezione da H.P., abbiano contribuito ad abbassarne la frequenza.